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Il pendolo di Foucault 19 страница

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"Incredibile," disse Belbo.

"Ovvio," disse Diotallevi. "O almeno, tu sei l'ultimo che dovrebbe stupirsi, Jacopo. Il mondo delle macchine cerca di ritrovare il segreto della creazione: lettere e numeri."

Garamond non parlò. Aveva congiunto le mani, come se pregasse, e teneva gli occhi al cielo. Poi batté le palme: "Tutto quello che avete detto oggi mi conferma in un pensiero che da qualche giorno... Ma tutto a suo tempo, ci debbo ancora riflettere. Andate pure avanti. Bravo Casaubon, rivedremo anche il suo contratto, lei è un collaboratore prezioso. E metta, metta molta Cabbala e computer. I computer li fanno col silicio. O no?"

"Ma il silicio non è un metallo, è un metalloide."

"E vuole sottilizzare sulle desinenze? E che è, rosa rosarum? Computer. E Cabbala."

"Che non è un metallo," insistetti.

Ci accompagnò alla porta. Sulla soglia mi disse: "Casaubon, l'editoria è un'arte, non una scienza. Non facciamo i rivoluzionari, che il tempo è passato. Metta la Cabbala. Ah, a proposito della sua nota spese, mi sono permesso di defalcarne la cuccetta. Non per avarizia, spero mi faccia credito. Ma è che la ricerca si giova, come dire, di un certo spirito spartano. Altrimenti non ci si crede più."

 

Ci riconvocò qualche giorno dopo. Aveva in ufficio, disse a Belbo, un visitatore che desiderava farci conoscere.

Andammo. Garamond stava intrattenendo un signore grasso, con la faccia da tapiro, due baffetti biondi sotto un grande naso animale, e niente mento. Mi pareva di conoscerlo, poi mi ricordai, era il professor Bramanti che avevo ascoltato a Rio, il referendario o cos'altro fosse di quel’ordine Rosa-Croce.

"Il professor Bramanti," disse Garamond, "sostiene che sarebbe il momento giusto, per un editore accorto e sensibile al clima culturale di questi anni, di iniziare una collana di scienze occulte."

"Per... la Manuzio," suggerì Belbo.

"Per chi altro?" sorrise astutamente il signor Garamond. "Il professor Bramanti, che tra l'altro mi è stato raccomandato da un caro amico, il dottor De Amicis, l'autore di quello splendido Cronache dello zodiaco che abbiamo pubblicato quest'anno, lamenta che le sparse collane esistenti in materia – quasi sempre opera di editori di scarsa serietà e attendibilità, notoriamente superficiali, disonesti, scorretti, dirò di più, imprecisi – non rendano affatto giustizia alla ricchezza, alla profondità di questo campo di studi..."

"I tempi sono maturi per questa rivalutazione della cultura dell'inattualità, dopo i fallimenti delle utopie del mondo moderno," disse Bramanti.

"Lei dice cose sante, professore. Ma deve perdonare la nostra — oddio, non dirò ignoranza, ma perlomeno la nostra vaghezza in proposito: a che cosa pensa lei parlando di scienze occulte? Spiritismo, astrologia, magia nera?"

Bramanti fece un gesto di sconforto: "O per carità! Ma queste sono le fanfaluche che vengono propinate agli ingenui. Io parlo di scienza, se pur occulta. Certo, anche l'astrologia, se sarà il caso, ma non per dire alla dattilografa se domenica prossima incontrerà il giovanotto della sua vita. Sarà piuttosto uno studio serio sui Decani, tanto per dire."

"Vedo. Scientifico. La cosa è nella nostra linea, certo, ma vorrebbe essere un poco più esauriente?"

Bramanti si rilassò sulla poltrona e volse gli occhi intorno alla stanza, come per cercare ispirazioni astrali. "Si potrebbero fare esempi, certo. Direi che il lettore ideale di una collana del genere dovrebbe essere un adepto Rosa-Croce, e quindi un esperto in magiam, in necromantiam, in astrologiam, in geomantiam, in pyromantiam, in hydromantiam, in chaomantiam, in medicinam adeptam, per citare il libro di Azoth – quello che fu dato da una fanciulla misteriosa allo Stauroforo, come si racconta nel Raptus philosophorum. Ma la conoscenza dell'adepto abbraccia altri campi, c'è la fisiognosia, che concerne fisica occulta, statica, dinamica e cinematica, astrologia o biologia esoterica, e lo studio degli spiriti della natura, zoologia ermetica e astrologia biologica. Aggiunga la cosmognosia, che studia l’astrologia ma sotto l'aspetto astronomico, cosmologico, fisiologico, ontologico, o l’antropognosia, che studia l’anatomia omologica, le scienze divinatorie, la fisiologia fluidica, la psicurgia, l'astrologia sociale e l'ermetismo della storia. Poi ci sono le matematiche qualitative, e cioè come lei mi insegna l'aritmologia... Ma le conoscenze preliminari postulerebbero la cosmografia dell'invisibile, magnetismo, aure, sonni, fluidi, psicometria e chiaroveggenza – e in genere lo studio degli altri cinque sensi iperfisici – per non parlare di astrologia oroscopica, che è già una degenerazione del sapere quando non sia condotta con le dovute precauzioni – e poi fisiognomica, lettura del pensiero, arti divinatorie (tarocchi, smorfia) sino ai gradi superiori come profezia ed estasi. Si richiederanno informazioni sufficienti su maneggiamenti fluidici, alchimia, spagirica, telepatia, esorcismo, magia cerimoniale ed evocatoria, teurgia di base. Per l'occultismo vero e proprio consiglierei esplorazioni nei campi della Cabbala primitiva, brahmanesimo, gimnosofia, geroglifici di Menfi..."

"Fenomenologia templare," insinuò Belbo.

Bramanti si illuminò: "Senza dubbio. Ma dimenticavo, prima qualche nozione di necromanzia e stregoneria delle razze non bianche, onomanzia, furori profetici, taumaturgia volontaria, suggestione, yoga, ipnotismo, sonnambulismo, chimica mercuriale... Wronski per la tendenza mistica consigliava di tener presenti le tecniche delle possesse di Loudun, dei convulsionari di San Medardo, i beveraggi mistici, vino d'Egitto, elisir di vita e acqua tofana. Per il principio del male, ma capisco che qui si arriva alla sezione più riservata di una possibile collana, direi che occorre familiarizzarsi coi misteri di Belzebù come distruzione propria, e di Satana come principe detronizzato, d'Eurinomio, di Moloch, incubi e succubi. Per il principio positivo, misteri celesti di san Michele, Gabriele e Raffaele e degli agatodèmoni. Poi misteri di Iside, di Mitra, di Morfeo, di Samotracia e di Eleusi e i misteri naturali del sesso virile, fallo, Legno di Vita, Chiave di Scienza, Bafometto, maglio, i misteri naturali del sesso femminile, Ceres, Cteis, Patera, Cibele, Astarte."

Il signor Garamond si protese in avanti con un sorriso insinuante: "Non trascurerà gli gnostici..."

"Ma certo no, benché sull'argomento specifico circoli molta paccottiglia, di scarsa serietà. In ogni caso ogni sano occultismo è una Gnosi."

"Lo dicevo io," disse Garamond.

"E tutto questo sarebbe abbastanza," disse Belbo, con tono blandamente interrogativo.

Bramanti gonfiò le guance, trasformandosi di colpo da tapiro in criceto. "Abbastanza... per iniziare, non per iniziati — mi perdoni il gioco di parole. Ma già con una cinquantina di volumi loro potrebbero mesmerizzare un pubblico di migliaia di lettori, che non attendono altro che una parola sicura... Con un investimento di qualche centinaio di milioni — vengo proprio da lei dottor Garamond perché la so disposto alle avventure più generose — e una modesta percentuale a me, come direttore della collana..."

Bramanti aveva detto abbastanza e perdeva ogni interesse agli occhi di Garamond. Infatti fu congedato in fretta e con grandi promesse. Il solito comitato di consulenti avrebbe attentamente misurato la proposta.
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Ma sappiate che noi siamo tutti d’accordo, qualunque cosa diciamo.

(Turba Philosophorum)

 

Quando Bramanti fu uscito, Belbo osservò che avrebbe dovuto levarsi il tappo. Il signor Garamond non conosceva l’espressione e Belbo tentò alcune rispettose parafrasi, ma senza successo.

"In ogni caso," disse Garamond, "non facciamo i difficili. Quel signore non aveva detto più di cinque parole e già sapevo che non era un cliente per noi. Lui. Ma quelli di cui lui parla sì, autori e lettori. Questo Bramanti è arrivato a confortare delle riflessioni che stavo facendo proprio da qualche giorno. Ecco qua signori." E trasse teatralmente dal cassetto tre libri.

"Qui ci sono tre volumi usciti in questi anni, e tutti di successo. Il primo è in inglese e non l'ho letto, ma l'autore è un critico illustre. E che cosa ha scritto? Guardate il sottotitolo, un romanzo gnostico. E ora guardate questo: apparentemente un romanzo a sfondo criminale, un best seller. E di che cosa parla? Di una chiesa gnostica nei dintorni di Torino. Voi saprete chi sono questi gnostici..." Ci fermò con un cenno della mano: "Non importa, mi basta sapere che sono una cosa demoniaca... Lo so, lo so, forse vado troppo in fretta, ma non voglio parlare come voi, voglio parlare come quel Bramanti. In questo momento faccio l'editore, non il professore di gnoseologia comparata o che sia. Cos'ho visto di lucido, promettente, invitante, dirò di più, curioso, nel discorso del Bramanti? Questa straordinaria capacità di mettere tutto insieme, lui non ha detto gnostici, ma avete visto che avrebbe potuto dirlo, tra geomanzia, gerovital e radames al mercurio. E perché insisto? Perché qui ho un altro libro, di una giornalista famosa, che racconta di cose incredibili che accadono a Torino, Torino dico, la città dell'automobile: fattucchiere, messe nere, evocazioni del diavolo, e tutto per gente che paga, non per le tarantolate del meridione. Casaubon, Belbo mi ha detto che lei viene dal Brasile e ha assistito a dei riti satanici di quei selvaggi di laggiù... Va bene, poi mi dirà esattamente che cosa erano, ma fa lo stesso. Il Brasile è qui, signori. Sono entrato l'altro giorno in prima persona in quella libreria, come si chiama, fa lo stesso, era una libreria che sei o sette anni fa vendeva dei testi anarchici, rivoluzionari, tupamari, terroristi, dirò di più, marxisti.... Ebbene? Come si è riciclata? Con le cose di cui parlava Bramanti. E vero, oggi siamo in un'epoca di confusione e se andate in una libreria cattolica, che una volta c'era solo il catechismo, adesso vi trovate anche la rivalutazione di Lutero, ma almeno non venderebbero un libro in cui si dice che la religione è tutta una truffa. Invece in queste librerie che dico io si vende l'autore che ci crede e quello che ne dice corna, purché tocchino un argomento come dire..."

"Ermetico," suggerì Diotallevi.

"Ecco, credo sia la parola giusta. Ho visto almeno dieci libri su Hermes. E io vengo a parlarvi di un Progetto Hermes. Entriamo nel ramo."

"Nel ramo d'oro," disse Belbo.

"Proprio così," disse Garamond, senza cogliere la citazione, "è un filone d'oro. Io mi son reso conto che quelli mangiano di tutto, purché sia ermetico, come diceva lei, purché dica il contrario di quel che han trovato sui libri di scuola. E credo che sia anche un dovere culturale: non sono un benefattore per vocazione, ma in questi tempi così bui offrire a qualcuno una fede, uno spiraglio sul sovrannaturale... La Garamond ha pur sempre una missione scientifica..."

Belbo si irrigidì. "M'era parso che lei pensasse alla Manuzio."

"A tutte e due. Mi ascolti. Ho frugato in quella libreria, e poi sono andato in un'altra, serissima, dove però c'era il suo bravo scaffale di scienze occulte. Su questi argomenti ci sono studi a livello universitario, e stanno accanto ai libri scritti da gente come quel Bramanti lì. Ora ragioniamo: quel Bramanti lì forse gli autori universitari non li ha mai incontrati, ma li ha letti, e li ha letti come se fossero uguali a lui. Quella è gente che qualsiasi cosa gli diciate pensano che si riferisca al loro problema, come la storia del gatto che i due coniugi litigavano per il divorzio e lui pensava che discutessero sulle frattaglie per la sua colazione. Lo ha visto anche lei Belbo, lei ha buttato là quella faccenda della cosa templare, e lui subito, okay, anche i templari, e la Cabbala e il lotto e i fondi di caffè. Sono onnivori. Onnivori. Ha visto la faccia di Bramanti: un roditore. Un pubblico immenso, diviso in due grandi categorie, già me le vedo sfilare davanti agli occhi e sono legione. In primis quelli che ne scrivono, e la Manuzio è qui a braccia aperte. Basta attirarli aprendo una collana che si faccia notare, che potrebbe intitolarsi, vediamo..."

"La Tabula Smaragdina," disse Diotallevi.

"Cosa? No, troppo difficile, a me per esempio non dice nulla, ci vuole qualcosa che ricordi qualche cosa d'altro..."

"Iside Svelata," dissi.

"Iside Svelata! Suona bene, bravo Casaubon, c'è dentro del Tutankamen, dello scarabeo delle piramidi. Iside Svelata, con una copertina leggermente iettatoria, ma non troppo. E andiamo avanti. Poi c'è la seconda schiera, quelli che comperano. Bene, amici miei, voi mi dite che la Manuzio non è interessata a quelli che comperano. Lo ha detto il medico? Questa volta vendiamo i Manuzio, signori, sarà un salto qualitativo! E infine rimangono gli studi di livello scientifico, e qui entra in scena la Garamond. Accanto agli studi storici e alle altre collane universitarie, ci troviamo un consulente serio e pubblichiamo tre o quattro libri all'anno, in una collana seria, rigorosa, con un titolo esplicito ma non pittoresco..."

"Hermetica," disse Diotallevi.

"Ottimo. Classico, dignitoso. Voi mi chiederete perché spendere soldi con la Garamond quando possiamo guadagnarne con la Manuzio. Ma la collana seria fa da da richiamo, attira persone sensate che faranno altre proposte, indicheranno piste, e poi attira gli altri, i Bramanti, che saranno dirottati alla Manuzio. Mi pare un progetto perfetto, il Progetto Hermes, un'operazione pulita, redditizia, che rinsalda il flusso ideale tra le due case... Signori, al lavoro. Visitate librerie, stendete bibliografie, richiedete cataloghi, vedete cosa si fa negli altri paesi... E poi chissà quanta gente vi è sfilata davanti che portava tesori di un certo tipo, e l'avete liquidata perché non ci serviva. E mi raccomando, Casaubon, anche nella storia dei metalli mettiamo un po' di alchimia. L'oro è un metallo, voglio sperare. I commenti a dopo, sapete che sono aperto a critiche, suggerimenti, contestazioni, come si fa tra persone di cultura. Il progetto diventa esecutivo da questo momento. Signora Grazia, faccia entrare quel signore che aspetta da due ore, non è il modo di trattare un Autore!" disse, aprendoci la porta e cercando di farsi sentire sino al salotto d'attesa.
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Persone che si incontrano per strada... si danno in segreto a operazioni di Magia Nera, si legano o cercano di legarsi agli Spiriti delle Tenebre, per soddisfare il loro desiderio di ambizione, di odio, di amore, per fare — in una parola — il Male.

(J.K. Huysmans, Prefazione a J.Bois, Le satanisme et la magie, 1895, pp. vni-ix)

 

Avevo creduto che il progetto Hermes fosse un'idea appena abbozzata. Non conoscevo ancora il signor Garamond. Mentre io nei giorni seguenti mi attardavo nelle biblioteche per cercare illustrazioni sui metalli, alla Manuzio stavano già lavorando.

Dopo due mesi trovai da Belbo un numero, fresco di stampa, di Parnaso Enotrio, con un lungo articolo, "Rinascita dell'occultismo", in cui il noto ermetista dottor Moebius — pseudonimo nuovo di zecca di Belbo, che si era guadagnato così il primo gettone del Progetto Hermes — parlava della miracolosa rinascita delle scienze occulte nel mondo moderno e annunciava che la Manuzio intendeva mettersi su questa strada con la nuova collana Iside Svelata.

Nel frattempo il signor Garamond aveva scritto una serie di lettere alle varie riviste di ermetismo, astrologia, tarocchi, ufologia, firmandosi con un nome qualsiasi, e chiedendo informazioni sulla nuova collana annunciata dalla Manuzio. Per il che i redattori delle riviste avevano telefonato a lui per chiedere informazioni e lui aveva fatto il misterioso, dicendo che non poteva ancora rivelare i primi dieci titoli, che erano peraltro in fabbricazione. In tal modo l'universo degli occultisti, certamente assai agitato da continui rulli di tam tam, era ormai al corrente del Progetto Hermes.

"Travestiamoci da fiore," ci stava dicendo il signor Garamond, che ci aveva appena convocato nella sala del mappamondo, "e le api verranno."

Ma non era tutto. Garamond voleva mostrarci il depliant ("dépliant", come lo chiamava lui — ma così si dice nelle case editrici milanesi, come si dice "Cìtroen" e "trecéncinquanta"): una cosa semplice, quattro pagine, ma in carta patinata. La prima pagina riproduceva quello che sarebbe stato lo schema della copertina della serie, una sorta di sigillo in oro (si chiama Pentacolo di Salomone, spiegava Garamond) su fondo nero, il bordo della pagina inquadrato da una decorazione che evocava molte svastiche intrecciate (la svastica asiatica, precisava Garamond, quella che va nel senso del sole, non quella nazista che va come le lancette dell'orologio). In alto, al posto del titolo dei volumi, una scritta: "ci sono più cose in cielo e in terra..." Nelle pagine interne si celebravano le glorie della Manuzio al servizio della cultura, poi con alcuni slogan efficaci si accennava al fatto che il mondo contemporaneo chiede certezze più profonde e luminose di quelle che possa dare la scienza: "Dall'Egitto, dalla Caldea, dal Tibet, una sapienza dimenticata – per la rinascita spirituale dell'Occidente."

Belbo gli chiese a chi andavano i depliant, e Garamond sorrise come sorride, avrebbe detto Belbo, l'anima dannata del rajah dell'Assam. "Mi sono fatto inviare dalla Francia l'annuario di tutte le società segrete esistenti oggi nel mondo, e non chiedetemi come possa esserci un annuario pubblico delle società segrete, c'è, eccolo qua, éditions Henry Veyrier, con indirizzo, numero di telefono, codice postale. Anzi, lei Belbo lo veda ed elimini quelle che non c'entrano, perché vedo che ci sono anche i gesuiti, l'Opus Dei, i Carbonari e il Rotary Club, ma cerchi tutte quelle con sfumature occulte, io ne ho già segnate alcune."

Sfogliava: "Ecco: Assolutisti (che credono nella metamorfosi), Aetherius Society in California (relazioni telepatiche con Marte), Astara di Losanna (giuramento di segretezza assoluta), Atlanteans in Gran Bretagna (ricerca della felicità perduta), Builders of the Adytum in California (alchimia, cabala, astrologia), Circolo E.B. di Perpignano (dedicato a Hator, dea dell'amore e guardiana della Montagna dei Morti), Circolo Eliphas Levi di Maule (non so chi sia questo Levi, dev'essere quell'antropologo francese o come si chiama), Cavalieri dell'Alleanza Templare di Tolosa, Collegio Druidico delle Gallie, Convent Spiritualiste de Jericho, Cosmic Church of Truth in Florida, Seminario Tradizionalista di Ecóne in Svizzera, Mormoni (questi li ho trovati anche una volta in un libro giallo, ma forse non ce ne sono più), Chiesa di Mitra a Londra e a Bruxelles, Chiesa di Satana a Los Angeles, Chiesa Luciferiana Unificata di Francia, Chiesa Rosicruciana Apostolica a Bruxelles, Fanciulli della Tenebra o Ordine Verde in Costa d'Oro (forse questi no, chissà in che lingua scrivono), Escuela Hermetista Occidental di Montevideo, National Institute of Kabbalah di Manhattan, Centrai Ohio Tempie of Hermetic Science, Tetra-Gnosis di Chicago, Fratelli Anziani della Rosa-Croce di Saint Cyr-sur-Mer, Fraternità Gioannita per la Resurrezione Templare a Kassel, Fraternità Internazionale di Isís a Grenoble, Ancient Bavarian Illuminati di San Francisco, The Sanctuary of the Gnosis di Sherman Oaks, Grail Foundation of America, Sociedade do Graal do Brasil, Hermetic Broterhood of Luxor, Lectorium Rosicrucianum in Olanda, Movimento del Graal a Strasburgo, Ordine di Anubis a New York, Tempie of B1ack,Pehtacle a Manchester, Odinist Fellowship in Florida, Ordine della Giarrettiera (ci deve essere di mezzo persino la regina d'Inghilterra), Ordine del Vril (massoneria neonazista, senza indirizzo), Militia Templi di Montpellier, Ordine Sovrano del Tempio Solare a Montecarlo, Rosacroce di Harlem (capite, anche i negri, adesso), Wicca (associazione luciferina di obbedienza celtica, invocano i 72 geni della Cabbala)... insomma, debbo continuare?"

"Esistono tutte, davvero?" chiese Belbo.

"Anche di più. Al lavoro, faccia l'elenco definitivo e poi spediamo. Anche se sono stranieri. Tra costoro le notizie viaggiano. Ora non rimane che una cosa da fare. Bisogna circolare nelle librerie giuste e parlare non solo coi librai ma anche coi clienti. Lasciar cadere nel discorso che esiste questa collana così e così."

Diotallevi gli fece notare che loro non potevano esporsi in quel modo, occorreva trovare dei propagandisti civetta, e Garamond disse di cercarli: "Purché siano gratis."

 

Bella pretesa, commentò Belbo una volta tornati in ufficio. Ma gli dei del sottosuolo ci proteggevano. Proprio in quell'istante entrò Lorenza Pellegrini, più solare che mai, Belbo divenne raggiante, lei vide i depliant e si incuriosì.

Come seppe del progetto della casa accanto, si illuminò in volto: "Che bello, ho un amico simpaticissimo, un ex tupamaro uruguayano, che lavora in una rivista che si chiama Picatrix, mi porta sempre alle sedute spiritiche. Ho fatto amicizia con un ectoplasma favoloso, ormai chiede sempre di me appena si materializza!"

Belbo guardò Lorenza come per chiederle qualcosa, poi vi rinunciò. Credo si fosse abituato ad attendersi da Lorenza le frequentazioni più preoccupanti, ma avesse deciso di preoccuparsi solo di quelle che potevano gettare un'ombra sul suo rapporto d'amore (l'amava?). E in quell'accenno a Picatrix più che il fantasma del colonnello aveva intravisto quello dell'uruguayano troppo simpatico. Ma Lorenza stava già parlando d’altro e ci rivelava come ella frequentasse molte di quelle piccole librerie dove si vendono i libri che Iside Svelata avrebbe voluto pubblicare.

"Sono uno spettacolo, sapete," stava dicendo. "Ci trovo erbe medicamentose, e le istruzioni per fare l'homunculus, proprio come Faust con Elena di Troia, oh Jacopo facciamolo, vorrei tanto un homunculus da te, poi ce lo teniamo come un bassotto. È facile, diceva quel libro che basta raccogliere in una fiala un poco di seme umano, non ti sarà difficile, spero, non arrossire scemo, poi lo mescoli con ippomene, che pare sia un liquido che viene... secernùto... secèrnito... come si dice?..."

"Secreto," suggerì Diotallevi.

"Possibile? Insomma, quello che secernono le cavalle gravide, capisco che questo è più difficile, se fossi una cavalla gravida non vorrei che mi venissero a raccogliere l'ippomene, specie se sono degli sconosciuti, ma credo se ne possa trovare in confezione, come gli agarbatties. Poi metti tutto in un vaso e lasci macerare per quaranta giorni e a poco a poco vedi formarsi una figurina, un fetino, che in altri due mesi diventa un homunculus graziosissimo, esce e si pone al tuo servizio — credo che non muoiano mai, pensa ti porterà persino i fiori sulla tomba quando sarai morto!"

"E chi vedi d'altro in quelle librerie?" chiese Belbo.

"Gente fantastica, gente che parla con gli angeli, che fa l’oro, e poi maghi professionisti con la faccia da mago professionista..."

"Com'è la faccia da mago professionista?"

"Hanno di solito il naso aquilino, le sopracciglia come un russo e gli occhi grifagni, portano i capelli sul collo, come i pittori di una volta, e la barba, ma non folta, con qualche chiazza tra mento e guance, e i baffi spiovono in avanti e scendono sul labbro a ciuffi, e per forza, perché il labbro è molto sollevato sui denti, poverini, e i denti sporgono, tutti un poco accavallati. Non dovrebbero con quei denti, ma sorridono con dolcezza, però gli occhi (vi ho detto che sono grifagni, no?) ti guardano in modo inquietante."

"Facies hermetica," commentò Diotallevi.

"Sì? Vedete, dunque. Quando entra qualcuno a chiedere un libro, metti, con preghiere contro gli spiriti del male, suggeriscono subito al libraio il titolo giusto, che è poi quello che il libraio non ha. Se però fai amicizia e gli chiedi se è un libro efficace, sorridono di nuovo con comprensione come se parlassero di bambini e ti dicono che a questo genere di cose occorre stare molto attenti. Poi ti citano casi di diavoli che han fatto cose orrende ai loro amici, tu ti spaventi e loro ti rassicurano dicendo che molte volte è solo isteria. Insomma, non sai mai se ci credono o no. Spesso i librai mi regalano delle bacchette d'incenso, una volta uno mi ha dato una manina d'avorio contro il malocchio."

"Allora se ti capita," le aveva detto Belbo, "mentre giri da quelle parti chiedi se sanno qualcosa di questa nuova collana Manuzio, e magari fai vedere il depliant."

 

Lorenza se ne andò con una decina di depliant. Immagino che nelle settimane seguenti avesse lavorato bene anche lei, ma non credevo che le cose potessero procedere tanto in fretta. In capo a pochi mesi la signora Grazia già non poteva più tener testa ai diabolici, come avevamo definito gli APS con interessi occultistici. E, come voleva la loro natura, furono legione.
44

Invoca le forze della Tavola dell'Unione seguendo il Su-premo Rituale del Pentagramma, con lo Spirito Attivo e Passivo, con Eheieh e Agla. Ritorna all'altare e recita la seguente Invocazione agli Spiriti Enochiani: Ol Sonuf Vaorsag Goho Iad Balt, Lonsh Calz Vonpho, Sobra Z-ol Ror I Ta Nazps, od Graa Ta Malprg... Ds Hol-q Qaa Nothoa Zimz, Od Commah Ta Nopbloh Zien...

(Israel Regardie, The Original Account ol the Teachings, Rites and Ceremonies of the Hermetic Order of the Golden Dawn, Ritual for Invisibility, St. Paul, Llewellyn Publications, 1986, p. 423)

 

Fummo fortunati, e avemmo un primo colloquio di altissima qualità, almeno ai fini della nostra iniziazione.

Per l'occasione il trio era al completo, io Belbo e Diotallevi, e poco mancò che all'ingresso dell'ospite non lanciassimo un grido di sopresa. Aveva la facies hermetica descritta da Lorenza Pellegrini, e per di più era vestito di nero.

Entrò, guardandosi intorno con circospezione e si presentò (professor Camestres). Alla domanda "professore di che?" fece un gesto vago, come per invitarci alla riservatezza. "Scusino," disse, "non so se loro si occupano del problema da un punto di vista puramente tecnico, commerciale, o se sono legati a qualche gruppo iniziatico..."

Lo rassicurammo. "Non è eccesso di prudenza da parte mia," disse, "ma non mi sentirei di aver rapporti con qualcuno dell'OTO." Poi, di fronte alla nostra perplessità: "Ordo Templi Orientis, la conventicola degli ultimi pretesi fedeli di Aleister Crowley... Vedo che loro sono estranei a... Meglio così, non ci saranno pregiudizi da parte loro." Accettò di sedersi. "Perché vedono, l'opera che ora vorrei presentare loro si pone coraggiosamente in contrasto con Crowley. Noi tutti, io compreso, siamo ancora fedeli alle rivelazioni del Liber AM vel legis, che come forse sanno fu dettato a Crowley nel 1904, al Cairo, da un'intelligenza superiore di nome Aiwaz. E a questo testo si attengono i seguaci dell'OTO, ancora oggi, e alle sue quattro edizioni, la prima delle quali precedette di nove mesi lo scoppio della guerra nei Balcani, la seconda di nove mesi lo scoppio della prima guerra mondiale, la terza di nove mesi la guerra cino-giapponese, la quarta di nove mesi le stragi della guerra civile spagnola..."

Non potei evitare di incrociare le dita. Se ne accorse e sorrise funereo: "Capisco la loro esitazione. Visto che ciò che io porto loro, adesso, è la quinta riproposta di quel libro, che cosa accadrà tra nove mesi? Nulla, si rassicurino, perché ciò che io ripropongo è il Liber legis accresciuto, dato che ho avuto la ventura di essere visitato non da una semplice intelligenza superiore, ma dallo stesso Al, principio supremo, ovvero Hoor-paar-Kraat, che poi sarebbe il doppio o il gemello mistico di Ra-Hoor-Khuit. L'unica mia preoccupazione, anche per impedire influenze nefaste, è che questa mia opera possa essere pubblicata per il solstizio d'inverno."


Дата добавления: 2015-12-01; просмотров: 41 | Нарушение авторских прав



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